Mostre ed eventi – Marzo 2019

Ecco i link alle mostre e agli eventi di marzo di cui vi ho parlato. Se siete a conoscenza di altre iniziative interessanti segnalatemele, così le aggiungerò.

Serata d’autore con Michela Brandolini
Broni, Circolo fotografico Oltrepò
28 febbraio ore 21
https://www.facebook.com/events/561932907646101/

Corso di fotografia CFO
Broni, Circolo Fotografico Oltrepò

Vivian Maier. Street photographer.
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo.
Dal 9 febbraio al 5 maggio 2019.
http://www.vivipavia.it/site/home/eventi/vivian-maier.html
http://www.scuderiepavia.com/

Il tempo di uno scatto. Visite illustri all’Università di Pavia
Pavia, Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria.
Dal 19 febbraio al 16 aprile 2019.
http://www.vivipavia.it/site/home/eventi/articolo32405.html

La Cina di Zeng Yi
Pavia, Castello Visconteo.
Dal 23 febbraio al 7 aprile 2019.
http://www.vivipavia.it/site/home/eventi/la-cina-di-zeng-yi.html

Steve McCurry: Animals (recensione qui sotto)
Milano, Mudec (Museo delle Culture).
Dal 16 febbraio al 31 marzo 2019.
https://www.milanotoday.it/eventi/animals-mccurry-mudec.html
https://vivimilano.corriere.it/mostre/steve-mccurry-animals/

André Kertész. Lo stupore della realtà
Milano, CMC (Centro Culturale di Milano)
Dal 16 gennaio al 10 marzo 2019
https://vivimilano.corriere.it/mostre/andre-kertesz-lo-stupore-della-realta/

Wildlife Photographer of the year
Forte di Bard (AO)
Dal 2 febbraio al 2 giugno 2019
https://www.fortedibard.it/mostre/wildlife-photographer-of-the-year-2019/

Aquila e Abruzzo
Milano, The Pool NYC – Palazzo Fagnani
Dal 29 gennaio al 23 marzo 2019
https://vivimilano.corriere.it/mostre/aquila-e-abruzzo/

Human Rights: la storia dell’Onu
Milano, Casa di vetro
Dall’8 dicembre 2018 al 22 giugno 2019
https://www.milanotoday.it/eventi/human-rights-storia-onu.html

Resilient. Fotografie di Marco Gualazzini
Milano, Forma Meravigli
Dal 1° febbraio al 24 marzo 2019
https://vivimilano.corriere.it/mostre/resilient-fotografie-di-marco-gualazzini/

Maugeri in arte: Tommaso Chiappa
Pavia, RCCS Maugeri
Dal 20 Febbraio 2019 al 17 Marzo 2019
http://www.arte.it/calendario-arte/pavia/mostra-tommaso-chiappa-58441

Boldini e la Moda
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
Dal 16 Febbraio 2019 al 02 Giugno 2019
http://www.arte.it/calendario-arte/ferrara/mostra-boldini-e-la-moda-51107

Antonello da Messina: dentro la pittura
Milano, Palazzo Reale
Dal 21 Febbraio 2019 al 02 Giugno 2019
http://www.arte.it/calendario-arte/milano/mostra-antonello-da-messina-dentro-la-pittura-58621

Romanticismo
Milano, Gallerie d’Italia
Dal 26 ottobre 2018 al 16 marzo 2019
https://www.milanoguida.com/visite-guidate/mostre-milano/mostra-romanticismo-milano/
https://www.milanotoday.it/eventi/romanticismo-gallerie-di-italia.html

A VISUAL PROTEST. The art of Banksy (recensione qui sotto)
Milano, Mudec
Dal 21 novembre 2018 al 14 aprile 2019
http://www.mudec.it/ita/banksy-mudec-milano/

Real Bodies
Milano, Spazio Ventura
Dal 6 ottobre 2018 al 5 maggio 2019
https://vivimilano.corriere.it/altri-eventi/real-bodies-torna-la-mostra-danatomia/

ABBANDONO – Allievi Fotografi in mostra all’Istituto Europeo di Design di Milano
Milano, Scuola di Arti Visive IED
Dal 15 dicembre 2018 al 31 marzo 2019
https://vivimilano.corriere.it/mostre/abbandono-allievi-fotografi-in-mostra-allistituto-europeo-di-design-di-milano/

Il meraviglioso mondo della natura
Milano, Palazzo Reale
Dal 13 marzo al 14 luglio 2019
https://www.milanoguida.com/visite-guidate/mostre-milano/mostra-natura-milano/

MORBELLI (1853-1919)
Milano, GAM (Galleria d’arte moderna)
Dal 15 marzo al 16 giugno 2019
https://www.milanoguida.com/visite-guidate/mostre-milano/mostra-morbelli-gam-milano/

Surrogati. Un amore ideale
Milano, Osservatorio Prada
Dal 21 febbraio al 22 luglio 2019
https://vivimilano.corriere.it/mostre/surrogati-un-amore-ideale/

AGGIUNTE

Lorenzo Antonio Predali – Fotografo di provincia
MaCoF Brescia
Dal 2 marzo al 4 aprile
https://it.geosnews.com/p/it/lombardia/bs/brescia-dal-2-marzo-al-4-aprile-2019-lorenzo-antonio-predali-fotografo-di-provincia_23283775/

Marylin Monroe & The Misfits
Bologna, Ono Arte Contemporanea, via Santa Margherita, 10
Fino al 28 aprile 2019
https://bologna.repubblica.it/cronaca/2019/03/01/news/artefatti-220444378/?fbclid=IwAR19HXZY4OxCrJvtOZlnKtqMb1DhQwazwIQFC4TYXQp-N13K02vERxvpUHE

Capire il cambiamento climatico – in collaborazione con National Geographic
Milano, museo di storia naturale, corso Venezia 55
Fino al 26 maggio 2019
https://natgeoexperience.com/?fbclid=IwAR0qx7my5RBCy2OlkvZV5kmylBcXO-xVajmtYeC_qubpT1-2jQUcH4kzEHc

Levante
Milano, Podbielski contemporary, Via Vincenzo Monti 12
Dal 28 marzo al 17 Maggio 2019
http://www.massimilianogatti.com/news

Serata d’autore con Fabio Berg
Broni, Circolo Fotografico Oltrepò, via matteotti 2b
Giovedì 28 marzo ore 21:00
https://www.facebook.com/events/720106095057377/

RECENSIONI

 

Steve McCurry: Animals

Bellissime immagini, come ci ha abituato McCurry…ma per fare una mostra non basta!
Qui troverete un insieme di immagini “buttate lì” senza troppa cura, dove l’unico filo conduttore è il soggetto, ma senza che nell’insieme abbia un senso. Un po’ come se cercaste “gatti” su Google. Vi verrebbero fuori tante immagini, alcune belle altre meno, ma dopo la ricerca quello che vi rimarrà sarà solo “ho visto delle foto di gatti”, niente di più.

Qua e là, qualche immagine ha anche una didascalia, ma solo alcune e non si capisce il motivo. Se l’avessero anche le altre, probabilmente tutto l’insieme ne guadagnerebbe molto. Ma, purtroppo, la quasi totalità ne è stata privata, impoverendola molto. …Già, dico che ne è stata privata e non che non sono state fatte, perché stiamo parlando di immagini famose, già usate in chissà quante altre mostre e che sicuramente hanno già delle didascalie pronte che sarebbe bastato usare senza fare nemmeno troppa fatica. Invece, è stato scelto di ignorarle e di non usarle. Ma non tutte: almeno qualcuna è sopravvissuta, e regala una visione dell’immagine decisamente più completa.

Nonostante tutto, consiglio di visitarla, Lui è un maestro e le sue opere sono belle anche se, come in questo caso, vengono maltrattate da scelte che, se in una piccola associazione alle prime armi sarebbero tollerabili, diventano inconcepibili se viste al Mudec!

A VISUAL PROTEST. The art of Banksy

Questa mostra è un po’ l’opposto della precedente: curatissima, ben allestita, con didascalie, spiegazioni, audioguide e filmati…per un autore che sicuramente fa discutere.

Sono opere di protesta, irriverenti, provocatorie, ma mai scontate o banali. Quelle esposte sono un po’ la punta dell’iceberg dell’opera che, a una visione consapevole, apre a significati sottintesi, richiami, frecciatine e discorsi molto complessi e ampi che lasciano ancora più il segno quando “ci si gira indietro” a guardare tutto ciò che ha innescato tutto questo: un’opera semplice, minimalista, spesso nemmeno disegnata ma realizzata con stencil, quasi sempre su quello che trova sul posto in cui vuole fare comparire l’immagine.

Anche il personaggio che si è costruito l’autore, mi ha dato la stessa impressione. La facciata è quella del “ragazzaccio di periferia”, di quello che “viene dal basso”. Nelle interviste dice di essere stato anche in prigione. Eppure, osservando le opere, quello che traspare è una grandissima cultura di base. Una conoscenza approfondita della storia, della politica, dell’attualità. Impressionante se si pensa che (di certo non c’è niente, perché l’identità dell’autore è avvolta da un alone di mistero) avrebbe iniziato a 14 anni. Personalmente conosco ben poche persone che a quell’età avevano una cultura simile. Vedrei questa cosa più per qualcuno appartenente all’alta borghesia o alla nobiltà, più che ai quartieri bassi.

Anche il fatto di andare a dipingere opere alte alcuni metri, a diversi metri d’altezza, in pieno centro di grandi città, a due passi da ambasciate o altro senza che nessuno veda mai niente, lascia qualche dubbio sull’etichetta di teppistello che usa come facciata. Sembra anch’essa una presa in giro. Soprattutto se si pensa al fatto che basi parte delle sue opere su incursioni notturne nei principali musei al mondo, per creare qualcosa al loro interno, viene ripetuto spesso, “come un ladro che però non entra per rubare ma per donare la sua arte”.

Fa parecchio ridere pensare che qualcuno ci possa credere. Non stiamo parlando del campetto di periferia dove basta scavalcare la rete e nessuno se ne accorge. Non ho esperienza nella violazione di domicilio, e spero nemmeno voi, ma dubito che sia così facile intrufolarsi nel Louvre, di notte e senza che nessuno se ne accorga. A maggior ragione se lo si fa con una tela incorniciata, di 6 metri quadri, come quella esposta nella mostra. Personalmente, ho il sospetto che serva essere d’accordo già da prima. E il fatto che poi queste opere vengano acquistate dagli stessi musei non va di certo ad attenuare questa mia perplessità.

Perplessità che diventa irritazione nel momento in cui  questo stesso autore, le cui opere vengono vendute per centinaia di migliaia di euro, se non milioni, si mette a insultare il mercato dell’arte e chi paga cifre alte per delle opere come quelle che fa lui. E la cosa irrita ancora di più, e diventa particolarmente odiosa, dal momento che per farlo si basa sulla vendita di uno dei quadri più conosciuti di Van Gogh, definendolo “una merda”.

Ognuno può avere i gusti che vuole, ma sentire chi ha opere esposte in tutto il mondo, vendute a cifre che sfamerebbero famiglie intere a vita, che si mette a criticare il sistema da cui è tenuto in piedi e che per farlo se la prende con chi ha vissuto tutta la vita nella miseria pur di coltivare il proprio amore per l’arte e che facendolo era a un livello di povertà tale da dover essere mantenuto dal fratello, che si trovava lui stesso in difficoltà pur di aiutarlo e di permettergli di non abbandonare la sua ragione di vita…bè, stride parecchio. E fa tornare all’impressione iniziale del “figlio di papà” che, senza problemi di soldi e con tutte le amicizie e le persone che lo coprono, gioca a fare il bulletto e il sovversivo criticando il sistema di cui fa parte.

La mostra finisce con una parte su… no, non ve lo dico, altrimenti pensate che lo abbia in antipatia.

Dopo queste mie impressioni personali, forse eccessive, vi invito a visitare la mostra. Per 3/4 vi piacerà moltissimo e vi farà scoprire un autore di altissimo livello…che nell’ultimo quarto della mostra vi deluderà, per un delirio di onnipotenza.

Vi consiglio inoltre di non soffermarvi fino a tardi. Un quarto d’ora dall’orario di chiusura della mostra avevano già spento tutto e ci stavano buttando fuori.

Vivian Mayer: Streeth photographer

Non solo una bella raccolta di fotografie ma l’occasione per conoscere questa fotografa dalla storia assolutamente insolita.
Per chi non la conosce sarà un’ottima occasione per appassionarsi alla sua vicenda, per tutti è comunque il modo per ammirare le sue opere.
La mostra è ben strutturata e permette di apprezzare al meglio le splendide fotografie.
Una delle mostre che ho apprezzato di più in questo periodo!
Non ho ben capito l’utilità dello spazio con gli specchi ma probabilmente era solo una struttura a cui trovare uno scopo ed è stato scelto quello…poco utile ma niente di male.
Non ho assolutamente apprezzato la scelta del filmato, sia perché esistono documentari (a mio parere) più interessanti (e in italiano) sia perché è assolutamente fastidioso che il video vada a scatti e l’audio sia pessimo per colpa di un altoparlante rotto che gracchia per tutta la durata del filmato (oltre un’ora)

 

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